Sono uno dei componenti dell’ormai sparuto gruppo dei “pionieri” ovvero degli atleti “superstiti“ che mezzo secolo fa fecero parte della prima rosa dei calciatori della neonata AS Amandola. Abitando, alcuni di noi, lontani dalle Marche da diversi anni ci ritrovano nel periodo estivo insieme alle nostre famiglie per ricordare i trascorsi calcistici con aneddoti, piccole storie e simpatici sfottò che allietano queste splendide giornate “Amarcord”
Quest’anno pensavamo di essere presenti in Amandola, per soffiare e spegnere le cinquanta candeline in occasione dell’anniversario della costituzione della società amaranto avvenuto il 16 maggio del 1962 con l’approvazione dello statuto e la nomina del presidente e vice presidente. Siamo invece rimasti nelle nostre abitazioni con il ”fiato sospeso” perché abbiamo letto nel sito della società un comunicato che non lascia sperare in un futuro roseo ma ad una probabile "fine" della società sportiva.
Pertanto a nome dei “pionieri” intendo lanciare un piccolo appello alle forze economiche, politiche ed imprenditoriali della cittadina sibillina affinché non lasci al proprio destino la sorte della società ma si prendano a cuore la situazione della squadra amaranto, evitando così di far disperdere un patrimonio enorme di esperienze calcistiche accumulate in questo mezzo secolo di attività.
Ricordo a tutti un numero: 1750 matricola della FIGC. Uno dei più bassi delle squadre dilettantistiche marchigiane che in qualche modo mostra che l’ASD AMANDOLA è una delle più vecchie compagini che ininterrottamente per 50 anni ha disputato, anche se con alterne vicende dalla terza categoria alla promozione, i campionati federali .
Allego due piccoli documenti storici usciti di recente dai nostri album dei ricordi sportivi: il tabellino della prima partita disputata dalla società amaranto nel lontano 11 novembre 1962 e una delle prime foto ufficiali della società sibillina.
Noi calciatori di allora ringraziando tutte le persone che negli ultimi 50 anni, con loro impegno e sacrificio, hanno permesso alla società sportiva di esistere e di promuovere lo sport dilettantistico come mezzo di crescita e di valorizzazione umana e del territorio ci appelliamo all’ “ORGOGLIO AMARANTO” ed auguriamo lunga vita alla ASD AMANDOLA.
Piero Castellucci