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2° CALCIO D'ANGOLO: LA SERIE "A"

28/11/2017

Il commento degli opinionisti: Mario Sconcerti e Andrea Scanzi
  • 2° CALCIO D'ANGOLO: LA SERIE "A"

Continuiamo con la pubblicazione dei commenti sulla Serie A dei più autorevoli opinionisti: oggi tocca a Mario Sconcerti e ad Andrea Scanzi.
Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera e opinionista di TMW Radio, è intervenuto durante il TMW Radio Night Show commentando le ultime notizie di casa Milan: "L'esonero di Montella? Credo che il fatto decisivo siano stati i fischi di San Siro al termine della gara. Fischi che hanno spaventato la società, la quale - leggendo la classifica - ha capito che la situazione era diventata matura per prendere questa decisione. Montella poteva sicuramente fare di più, ma credo si debba parlare di società nel complesso. Montella ha avuto giocatori probabilmente sopravvalutati, ma anche una dirigenza estremamente giovane. Credo sia mancato un vero e proprio team di dirigenza, in altre parole è mancata la capacità di "fare squadra insieme alla squdra". Kalinic non adatto? L'errore originale è stato quello di considerare il Milan subito come una grande squadra. Tutte le big hanno un grande attaccante, il Milan ha Kalinic, ed ha comprato anche Andre Silva, ed è stato anche fortunato con Cutrone. Del resto, si sentiva ad inizio stagione il bisogno di "ritrovare" il Milan, anche dal punto di vista mediatico. C'è stato anche un boom dell'editoria che ha seguito la rinascita dei rossoneri. Molti però si sono fatti trascinare. Il Milan è partito da sesto in classifica e secondo me da sesto arriverà alla fine, cioè lontano dai programmi. Adesso Fassone e Mirabelli sono per la prima volta da soli, senza il filtro dell'allenatore, e devono rendere conto pubblicamente del loro operato".
Andrea Scanzi, nella sua rubrica per Il Fatto Quotidiano, Ten Talking Points, sull'ultima giornata di Serie A ha scritto: "Il Napoli continua a mietere record, ma l’Inter è sempre lì. E tutto sommato pure la Juve. E tutto sommato, nonostante le paturnie palesate ieri dalle romane, anche Roma e Lazio. Da ciò si evince, una volta di più, che il Che Gure Sarri, come tutti gli uomini di sinistra nella storia di questo paese, è destinato a prenderla in quel posto. Se poi ciò non accadrà, sarà solo la prova definitiva della natura mistica, nonché evangelica e messianica, del Commodoro".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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